IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SERGIO MATTARELLA, ALL’ INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO DELLA PFTIM Dalla Diocesi

Giovedì 27 novembre 2025, alle ore 18.00, presso la Sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (PFTIM), a Napoli, in viale Colli Aminei 2, si è tenuta la solenne inaugurazione dell’anno accademico 2025-26, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Gran Cancelliere della PFTIM e Arcivescovo metropolita di Napoli, Cardinale Domenico Battaglia.
Dopo gli indirizzi di saluto di Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, e di Don Francesco Asti, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, il Cardinale Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, ha tenuto la prolusione e inaugurato l’Anno Accademico.
Prima dell’intervento del Presidente Mattarella, è stato donato al Capo dello Stato il logo della Facoltà e scoperta una targa commemorativa.
Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel suo saluto ha rimarcato “il valore formativo della conoscenza e i doveri che ogni istituzione è chiamata a rispettare per il perseguimento del bene comune. Mai come nella delicata fase storica che stiamo vivendo argomenta il sindaco - vi è l'esigenza di accorciare le distanze tra i popoli, tra le persone, tra le religioni. Napoli, da questo punto di vista, è sempre stata e lo sarà ancora di più una città forte, favorita dalla sua collocazione geopolitica nel Mediterraneo e dalla sua antica storia che ha ospitato tante civiltà e tanti popoli”.
Il Preside della PFTIM, Don Francesco Asti, ha dichiarato: “Sento dal profondo del mio cuore il bisogno di ringraziare coloro che hanno reso possibile questo incontro: tutte le autorità civili e religiose, quelle accademiche, il personale della Facoltà Teologica, ma soprattutto i nostri studenti e le nostre studentesse che nella quotidianità testimoniano il valore del lavoro umile e silenzioso. Abbiamo tutti lavorato insieme, è proprio la teologia che ci insegna a pensare insieme, perché essa è spazio sacro in cui tutti possono dialogare e trovare il senso della propria vita. È l’insegnamento di Gesù che accoglieva tutti e si poneva in ascolto di tutti, perché potessero riconoscerLo come via, verità e vita”. “I nostri ragazzi e le nostre ragazze – ha concluso il Preside – vivono profondamente gli anni dello studio teologico, avvertendo la bellezza dello stare insieme per edificare la Chiesa di Gesù Cristo. Sono figli e figlie delle nostre terre che amano portare segni di speranza là dove vi è povertà, sotto ogni punto di vista. La presenza tra noi del Presidente Mattarella è anch’essa segno che ci aiuta e sostiene nell’annuncio della speranza per la nostra gente. Una speranza che si fa viva e concreta nella vicinanza”.
“Teologia, in questi tempi, dovrebbe voler dire una cosa molto concreta: pensare Dio con le ferite del mondo sul tavolo”. Così il Cardinale Domenico Battaglia nella prolusione inaugurale dal tema “Legalità, solidarietà: giustizia”. Battaglia ha chiesto una teologia «chiamata a fermarsi. A guardare. A ricordare. A essere memoria ostinata delle vittime. Altrimenti diventa un lusso: una musica di sottofondo per chi ha già tutto». Poi ha incalzato: “una Chiesa che tace di fronte alla corruzione, alla violenza, alla discriminazione, alla tortura, alle guerre spacciate per “operazioni speciali”, alle frontiere che diventano trappole mortali non è prudente: è complice. Una teologia che osserva tutto questo con il distacco dello studioso non è neutra: è schierata dalla parte dello status quo”. A Napoli si decide “di iniziare un anno in cui la teologia smette di camminare sul marciapiede e scende in strada”.
Perché “la neutralità, oggi, non è più un’opzione innocente”. “Mentre il mondo brucia – ha detto –, l’Italia non è esente. Non lo è Napoli. Non lo è questo Sud che potrebbe essere laboratorio di futuro e invece troppo spesso è laboratorio di ingiustizia sperimentata, raffinata, normalizzata”.
Legalità, solidarietà, giustizia, non uno slogan, ha specificato: “La legalità non è ossessione da magistrati, non è fissazione da professori, non è mania da prefetti. È il coraggio di dire che la legge non appartiene ai furbi, ma ai fragili”. Il cardinale ha messo poi in guardia da una “una solidarietà che regala spiccioli e difende patrimoni” che “va denunciata”. In più, “davanti alle guerre, alle migrazioni, alle povertà strutturali, alle disuguaglianze crescenti, alle violenze di genere, alle democrazie svuotate – ha proseguito –, una teologia neutrale non è super partes: è dalla parte di chi vince sempre. Allora, nel nome del Vangelo che annunciamo, abbiamo il dovere di essere un po’ meno prudenti e un po’ più profetici. Più liberi. Più veri. Più esposti”.
Il Presidente Mattarella ha ripreso la prolusione, soffermandosi, in particolare, sul fenomeno della migrazione, ricordando l'episodio del quattordicenne morto nel Mediterraneo dieci anni fa con la pagella cucita nella giacca. “Evidentemente – ha affermato – voleva dimostrare di essere bravo e di venire in Europa per studiare. Guardo spesso quella fotografia e ogni volta mi chiedo chi sarebbe diventato questo ragazzino e cosa ci siamo perduti con la sua morte e quella di tanti, tanti, tanti altri. Ecco, fa riflettere e credo che sia più efficace questo più di tante di tante altre considerazioni”. Mattarella ha sottolineato poi che “non è ammesso, di fronte all'illegalità, essere neutrali. Non ci è concesso, di fronte all'ingiustizia, alle disuguaglianze, alla povertà, di essere indifferenti. Non ci è permesso, di fronte alla violenza, alla prepotenza, di essere equidistanti. Ce lo chiede anche la religione civile della nostra Costituzione, quella dei diritti universali”. Ha poi concluso rivolgendosi al Cardinale "Lei è stato convincente, Eminenza: siamo chiamati a ricercare “in basso, sotto, vicino”. Su questo richiamo mi permetto di far mio, allora, il suo invito alle studentesse e agli studenti della Facoltà perché siano sempre “più liberi, più veri, più esposti”. Affinché - in definitiva - siano pienamente portatori di speranza".



28/11/2025 11.35
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